Il nostro futuro e quello del Pianeta dipendono dalle scelte che facciamo a tavola.
Il sistema alimentare è la più grande minaccia per la biodiversità globale. Un’alimentazione sostenibile può salvare il Pianeta e mantenerci in salute.
Food for future: la nuova campagna del WWF
L’obiettivo della campagna Food4Future è quello di modificare i sistemi alimentari, dalla produzione al consumo, per renderli più resilienti, più inclusivi, più sani e più sostenibili, tenendo conto delle necessità umane e dei limiti del Pianeta. Il cibo è la leva più potente per migliorare la salute umana e quella degli ecosistemi.
4 sfide per non superare i limiti del Terra
1) Grow better – Coltiva sostenibile
2) Fish better – Pesca sostenibile
3) Eat better – Mangia sostenibile
4) Use better – Riduci gli sprechi alimentari
Coltiva sostenibile
L’agricoltura è sostenibile quando produce alimenti e materie prime senza superare i limiti del Pianeta, mantenendo i servizi ecosistemici da cui essa stessa dipende, come suoli fertili, disponibilità di acqua dolce e conservazione di habitat e specie. La nuova rivoluzione agricola si basa su tre grandi principi: convertire le pratiche agricole verso un maggiore rispetto dei cicli naturali degli agroecosistemi; proteggere e aumentare le aree ad alta naturalità, funzionali al mantenimento e incremento della biodiversità, ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi attraverso la diffusione di pratiche agricole che non richiedano l’uso di pesticidi, fertilizzanti chimici e antibiotici.
Gli obiettivi
– Ridurre del 50% l’uso di pesticidi entro il 2030;
– coltivare il 40% della superficie agricola in biologico entro il 2030;
– ripristinare almeno il 10% della superficie agricola in aree naturali;
– riportare l’allevamento a una modalità biologica ed estensiva;
– più sostanza organica nel suolo e meno fertilizzanti;
– favorire la transizione ecologica verso la sostenibilità delle industrie agroalimentari.
Pesca sostenibile
La pesca eccessiva, distruttiva e illegale è una delle minacce più gravi per gli ecosistemi marini. Su scala globale il 34% degli stock ittici è sovrasfruttato (nel Mediterraneo questa percentuale sale al 75%) e il 60% è pescato al limite delle proprie capacità di rigenerarsi. Un prodotto ittico è sostenibile se: non riduce la capacità naturale degli stock ittici di rigenerarsi, non distrugge gli habitat marini e costieri, non contribuisce in modo significativo al rilascio di gas serra, non minaccia le specie a rischio di estinzione e protette, non inquina, considera adeguatamente gli interessi delle comunità associate, non opera alcuna trasgressione dei diritti umani fondamentali né dei diritti dei lavoratori, non mina la sicurezza alimentare, è legale e tracciabile.
Gli obiettivi
– Garantire che la gestione della pesca diventi un sistema partecipativo che includa i pescatori locali;
– coinvolgere l’industria ittica nella trasformazione del settore della pesca verso la sostenibilità.
Mangia sostenibile
Il cibo è la principale leva in grado di garantire la salute dell’uomo e la sostenibilità ambientale sul Pianeta. Tuttavia il cibo sta minacciando sia le persone sia il Pianeta. Oltre 800 milioni di persone continuano a non avere quantità di cibo sufficienti, mentre un numero doppio assume quantità smisurate di cibo. Una dieta ricca di frutta, verdura e, in generale, di alimenti di origine vegetale è il pilastro delle diete sane, ma anche di quelle più sostenibili per l’ambiente. Il cambiamento delle abitudini alimentari dei cittadini è lo strumento fondamentale per cambiare l’intero sistema alimentare. La Dieta Mediterranea, globalmente riconosciuta come l’esempio per eccellenza di dieta sostenibile, è a rischio di estinzione.
Gli obiettivi della campagna
– Promuovere l’adozione di una dieta principalmente a base vegetale;
– approvare una norma che impedisca l’importazione in UE di prodotti causa di deforestazione e distruzione di ecosistemi.
Ridurre gli sprechi alimentari
Uno dei paradossi inaccettabili del nostro tempo è la perdita e lo spreco alimentare: cibo buttato via, perso, lasciato marcire o degradato da organismi infestanti. Cibo che ha richiesto energia, terra, acqua, tempo, carburante, risorse naturali e umane, denaro e una certa quantità di inquinanti per essere prodotto, trasportato, trasformato, confezionato, conservato, venduto e acquistato. Le perdite e gli sprechi aggravano l’insicurezza alimentare e la malnutrizione in un momento in cui la fame nel mondo è in aumento. Fondamentale è ridurre sensibilmente le perdite alimentari sul piano della produzione e gli sprechi alimentari sul piano del consumo.